La storia di Vivian Maier – la babysitter con il dono segreto della fotografia

Chi è Vivian Maier? Questa è la prima domanda che si è posto uno scrittore, John Maloof quando ha scoperto, per puro caso, uno scatolone colmo di fotografie e negativi, che hanno mostrato un vero e immediato talento per la fotografia. Lo scrittore era impiegato nella stesura di un libro che raccontasse la città di Chicago, aveva bisogno di materiale fotografico per le sue ricerche inerenti al testo in lavorazione; durante un\’asta questo famoso scatolone è stato un oggetto misterioso che catturato la sua attenzione, così decide di entrarne in possesso pagandolo 380 dollari.

Quello è il primo passo verso la scoperta di Vivian Maier, che da semplice tata delle famiglie dell’alta borghesia di Chicago negli anni 50, si è scoperta, solo molti anni dopo, essere una grande fotografa. Una donna schiva e misteriosa, che aveva un innato talento per la fotografia, una passione che esercitava nel suo privato, durante i ritagli di tempo.

I negativi raccolti nella scatola non sono indicati per il libro cui sta lavorando, ma è subito colpito e affascinato da quell\’occhio tanto attento capace di immortalare piccoli scenari della vita quotidiana con tanta maestria e professionalità. Barboni che giacciono a terra, vetrine in allestimento, bambini e le signore eleganti raccolte nei loro abiti e pellicce costose raccontate attraverso quelle immagini, che narrano l\’ambiente contrastante che popolava l\’America in quegli anni.

Le diverse gallerie cui si rivolge lo scrittore per organizzare una mostra fotografia non accettarono di esporre quelle fotografie, che si ero premunito di stampare lo stesso Maloof, di fatti sono numerosi i negativi che conteneva, rispetto invece alle stesse fotografie. Immagini tanto belle e magnetiche che fanno scattare l\’intuizione giusta, pubblicarle nel web in un blog creato specificatamente per mostrare la bellezza culturale e artistica di quelle fotografie. Una scelta importante e decisiva, che ha decretato un grande successo e, soprattutto un forte entusiasmo da parte del pubblico verso quelle fotografie.

Maloof ha cercato di contattare quella bravissima artista, scoprendo però solo il suo necrologio, che annunciava la morte. Una donna dal passato avvolto nel mistero, era riservata, schiva, non amava raccontare molto di sé, spesso si celava anche dietro falsi nomi per tenere nascosto il suo vero nome e le sue origini francesi, annunciate in parte da un caratteristico accento francese, una scelta, ricercata per continuare ad avere il controllo sul suo amato riserbo.

Non ha mai avuto figli né una relazione, questi sono i risultati della ricerca sulla sua persona e vita personale; le informazioni arrivano dai racconti di quei bambini che hanno avuto la fortuna di essere assistiti dalla stessa Maier, senza carpirne le potenziali capacità fotografiche. Solo in età adulta hanno scoperto con grande stupore, che tutte quelle immagini che la Maier catturava con la sua macchina fotografica, erano il risultato di un amore profondo verso la vita che la circondava e soprattutto, un\’incredibile passione e vena artistica verso la fotografia.

Le immagini di lei sono state catturate dai riflessi di alcune vetrine, dove si nota il suo sguardo perso sul mondo e il suo stato fisico: leggermente robusta e poco sorridente; fotografie rubate dall\’anticipazione innovativa verso l\’autoscatto, immagini riflesse negli specchi e spesso anche nei vetri delle finestre.

Tanta magia scoperta dal destino che spesso gioca con le vite delle persone; una passione quella di Viviana Maier destinata a essere scoperta.

Per approfondire la sua biografia, leggila sul seguente link – Qui.

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